sabato 7 maggio 2016

Orgoglio


L'orgoglio nasce da lontano, si intesse con la tua storia, con il tuo vissuto, sia nelle piccole che nelle grandi vittorie.
Vive di ricordi, di momenti, che ti rendono parte di un insieme più grande.
Anch'io ho fatto parte di quell'insieme che oggi è stato vittorioso, anch'io oggi, vedendo quel traguardo raggiunto, ho ricordato.....

Ricordo l'imbarazzo di entrare in quello spogliatoio puzzolente di sudore, fra amici e sconosciuti, tutti ugualmente distanti perchè stavano indossando l'uniforme della prossima battaglia, mentre io ero semplicemente armato di carta e penna per scrivere le note.
Ricordo i tanti Mercoledì, quando anch'io mi mischiavo fra loro, tutti a rincorrere un pallone pesante, zuppi, carichi di mota, e con gli occhi stretti da una lama di tramontana che solo chi abita qui conosce, e solo chi sta in mezzo al Barano teme.
Ricordo le carovane di auto per raggiungere trasferte improbabili. I campi di patate, dove le patate erano sassi. Le piscine di fango. Il fango che la domenica mattina a Gennaio è duro di ghiaccio e gli scarpini intonano il tip-tap.
Ricordo le risse di un UISP ormai passata, quando i giocatori imbizzarriti scavalcavano la rete per salutare non troppo gentilmente il pubblico.
Ricordo gli arbitri che entrano nel nostro spogliatoio quasi sospirando rassegnati, sapendo che quello era Il Vitolini, e il pomeriggio sarebbe stato duro.

E ricordo tanti, troppi, amici giocatori...
Ricordo un paesano burlone che alla Chiama aspettava sempre gli arbitri senza maglia, e sempre per quello si faceva rimproverare ("Borracchini, la maglia prego...").
Ricordo un piccoletto, amico cristallino, talento inafferrabile, con il cognome equino, che già da bambinetto era amato da tutti, specie dal burbero capitano che vedendolo sostituito, urlava guardando in cagnesco l'allenatore che aveva osato tanto: "Pippo... che ti sei fatto male?".
Ricordo gli urli di quel burbero Maurizio, che sembrava uscito dai 300 di Sparta, ultimo a uscire da ogni corrida, con tutti incazzato, di tutti amico, alla fine un po' tradito da un calcio amatoriale che cambiava.
Ricordo un portiere del paese istituzione, specializzato nel subire gol a voragine, ma dalla passione infinita.
Ricordo un attaccante dal soprannome rotondo, al quale bastava "buttarla" bene, per farlo segnare.
Ne ricordo un altro con una classe infinita, capace di rovesciate, tacchi al volo, dribbling edmundeggianti, ma se gli chiedevi se la Juve era in serie A o B, non sapeva risponderti... poi ha preferito i bonghi...
Un numero 10 che anche nel più caotico spogliatoio, trovava lo spazio per stendere il suo asciugamanino, e appoggiarvi la crema idratante, il gel, il profumo...
Vedo ancora davanti agli occhi un difensore che faceva rabbrividire tutti con il colpo dello scorpione.
Un altro con il soprannome da topo che in campo era una tigre.
E vedo chi non c'è più, uomini che oggi sarebbero impazziti di gioia.

Ecco, oggi questa vittoria è anche di tutti coloro che quella maglietta l'hanno indossata, da quel lontano 1987 in cui tutto nacque. Quindi è anche la mia...

Soprattutto questa è la vittoria di VITOLINI !