martedì 4 marzo 2014

Forza Brasile

Accecato dalla delusione e dalla rabbia per le recenti decisioni del Palazzo del calcio italiano, nei confronti della Fiorentina e non solo, quando mi si para davanti la foto dei luccicanti giocatori azzurro-juventini, che presentano le poco economiche nuove divise, che, fra non molto, verranno sfoggiate con professionalità da Naomo sulle dolci spiagge brasiliane, mi è salito un ovvio conato, e su Facebook, con sarcastica acidità ho commentato: "Ai prossimi Mondiali, Forza Brasile!".
Avendo ricevuto critiche da destra e manca, da patrioti offesi dalla mia evidente anti-italianità, mi sento in dovere di puntualizzare...
Perchè come spesso accade a qualcuno risulta difficile capire il senso della mia, della nostra rabbia.
Non lo capiscono perchè non hanno mai contestato la Società e la Dirigenza della loro squadra di club, pur gioendo per le vittorie dei colori amati. Certamente non la capiscono gli juventini, che raramente hanno avuto questa spiacevole esperienza, visto che la Fiat ha sempre opportunamente foraggiato sia la squadra che la Lega, nonchè la classe arbitrale (non è dietrologia, bensì verità venuta a galla senza nemmeno scavare troppo, è scritto nero su bianco).
Non lo capiscono, forse, perchè per convenienza preferiscono tenere grosse fette di prosciutto sugli occhi, per non vedere e annusare le nefandezze e l'olezzo che trasudano dal Palazzo-Skymediaset.
Pertanto, ribadisco: da buon Fantozzi sarò felice e carosellante per le eventuali, e improbabili, vittorie azzurre, ma non posso tapparmi il naso di fronte a, nell'ordine:
1. una Lega Calcio da operetta, capace di distruggere il patrimonio sportivo di una nazione fra le prime nel mondo come cultura del football.
2. un presidente di Lega degno attore dell'operetta suddetta, incredibilmente rieletto dopo la Caporetto del Sud Africa, privo di intelligenza, lungimiranza e dialettica.
3. una rosa fatta di indagati, e, soprattutto, viziati supponenti (siete capaci, voi, di tifare per il nero marione nazionale? prego, accomodatevi...).
4. un allenatore campione di onestà, che, mentre giurava fedeltà alla "piccola" Firenze, aveva già posto la firma sul contratto milionario con la Lega, e che applica il Fair-Play in modo selettivo (lascia fuori DeRossi espulso in campionato, ma ha sempre fatto giocare il marione di cui sopra, nonostante le sue bravate fuori e dentro al campo).
Detto ciò, provate a vietarmi di tifare per il bel calcio, che si chiami Brasile, Spagna, Argentina o Costa Rica... non ci riuscirete!
Di sicuro, purtroppo, il bel calcio non si chiama Italia!!!!