domenica 20 ottobre 2013

STORICA

Fiorentina - Juventus = 4-2



Il cuore stenta a ritrovare i suoi battiti normali, le dita fremono sulla tastiera, anch'esse, come il resto del corpo, ebbre di adrenalina.
La consapevolezza è quella di aver visto un pezzo di storia del calcio, dipanarsi inesplicabile davanti allo sguardo ipnotizzato di chi, ormai certo di assistere all'ennesima disfatta, ultima di una lunga serie di delusioni, si ritrova invece trasportato sulle ali di un'emozione unica, a sorvolare 25 minuti di giubilo, di estasi.
Questa è storia, perchè come tutti ci ricordiamo il micidiale Del Piero che martella il terzo chiodo su un pomeriggio dicembrino di tanti anni fa, il divino Borgo che ci fa godere all'ultimo minuto, Bati che sale in cielo sotto i riflettori, così, ora, indelebile nel nostro forziere dei ricordi, ci sarà questa storta Fiorentina, inesistente per 60 minuti, che decide di prender spunto da un paio di belle parate del tanto criticato Neto, e si fa prendere per mano da un ragazzo dagli occhi puliti, dal nome italico, che ogni volta che insacca la palla esplode la gioia alzando gli occhi al padre che non c'è più.
Questa è la storia di tanti pomeriggi grigi, passati a masticare amaro, a rammaricarsi per le fortune degli altri.
E' la storia del calcio per antonomasia, dell'imprevedibilità che lo rende tanto diverso, e tanto più appassionante, di tanti altri pseudo-sport, soporiferi quanto una dose di Tavor.
Questa è la storia di un dietro-front improvviso: dalle rive dello Stige, Caronte ci ha guardato, ci ha valutato, ha tentato di batterci col remo, poi ci ha salutato con la manaccia, e mentre noi salivamo su a riveder le stelle, ha caricato tutta la truppa bianco-nera, con il simpatico Conte in testa, per traghettarli verso il loro personale inferno dorato.
Questa è la storia di tanti cuori viola, convinti che tutto fosse finito, quando tutto doveva cominciare, che ci fosse da scalare un monte Everest, e che per farlo si avessero solo corde vecchie e sfilacciate. Ma l'Everest è stato scalato, e alla fine, anzi, sembrava che i nostri avessero forze per abbordare anche il K2... poi il buon Rizzoli ha fischiato tre volte... E la festa è iniziata.
Ora teniamo pure il sorriso stampato sul volto per qualche giorno, ma non ubriachiamoci. C'è tanto da fare, tanto seguito da dare a questo colpo di coda. Questi audaci che si son fatti, oggi, aiutare dalla Fortuna, devono avere alti obiettivi. Già Giovedì c'è una partitella con una squadra il cui nome ricorda il Natale, ma guai a spolverarla di zucchero a velo. Va mangiata a grandi morsi!
E per questo pomeriggio unico, Grazie Fiorentina!

3 commenti:

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  2. Che dire? Complimenti x la partita ma sopratutto, come al solito, per l'articolo scritto come se tu lavorassi alla Gazzetta invece che al Pignone...bravo davvero!

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    1. Fabio, troppo buono... Vuol dire che abbiamo un futuro: io scrivo tu ci metti le foto... Free.lancer?

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